Call n.24-25 | 2025-2026

Scadenza per la presentazione degli articoli: 15 dicembre 2025 Pubblicazione: entro il 30 giugno 2026

CANCELLAZIONI LA FORMA DEI CONFLITTI, DELLE DISTRUZIONI E DELLE RINASCITE

U+D CALL 24 - 25 - CANCELLAZIONI def.
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Le condizioni di conflitto, che nel passato hanno condotto a estese distruzioni nel corpo vivo delle città in ogni luogo del mondo, sembrano molto cambiate in questo primo quarto di secolo. Da strutturalmente temporanee e circoscritte (anche quando la loro durata si estendeva per anni) esse appaiono oggi endemiche in aree geopolitiche nelle quali le circostanze di scontro costituiscono una condizione strutturale, apparentemente destinata a perdurare nel tempo senza soluzione di continuità.
Queste condizioni, sul piano della forma urbana, generano situazioni inedite.
Non si tratta solo della distruzione di edifici: vengono cancellati tessuti e territori, eliminati i rapporti di necessità tra percorsi, insediamenti, aree produttive, sono cancellate le gerarchie tra poli e nodi urbani, insieme al loro senso di espressione di una comunità civile. Questo annullamento della forma dello spazio abitato ha precedenti solo nella eliminazione delle città provocate dalle esplosioni delle atomiche che, nel 1945, hanno segnato nella coscienza degli uomini un trauma che la memoria non riesce a cancellare, generando la nozione di una nuova era nella quale le modificazioni antropiche superano quelle provocate dalla natura.
 La cognizione del disastro sembra, invece, oggi attutita, metabolizzata attraverso un’assuefazione generata dai media: allo scandalo quotidiano delle rovine e della fame, sembra non corrispondere alcuna reale azione politica, né alcun concreto progetto di futuro.  
Si pongono, in queste aree, nuovi problemi anche allo studio della forma urbana e territoriale: quelli dei modi della loro violenta trasformazione, delle forme di sopravvivenza nell’emergenza, delle ricostruzioni che ormai accettiamo, pericolosamente rassegnati, come temporanee. Considerazioni che ruotano tutte, crediamo, intorno al quesito per noi fondamentale: esistono davvero, in architettura, le cancellazioni? O esiste una linea rossa che lega le cose, un sostrato che permane, riemerge e può essere letto anche quando gli oggetti sono spariti?  
Il n. 24/25 di U+D intende aprire un dibattito su questi temi, che presentano quesiti urgenti la cui soluzione è certo politica, ma alla quale l’architettura può contribuire ponendo il problema dei luoghi dell’abitare.
Questa call si rivolge dunque ad architetti, urbanisti, studiosi e a quanti operano attivamente nelle situazioni di conflitto invitandoli a proporre contributi sui seguenti argomenti:

 

 -  La memoria della cancellazione. Il portato storico delle distruzioni indotte dai conflitti del recente passato, dal 1939 in poi e le conseguenze sulla forma urbana contemporanea;
  -  Conflitti e ineguaglianze. Le trasformazioni nelle diverse aree geopolitiche di conflitto (in corso e del recente passato) indotte dagli scontri sociali, dal colonialismo nelle sue diverse forme, dai riscatti e dalle rinascite;
  -  Architettura della distruzione.  La pianificazione e il progetto nelle condizioni di emergenza (anche naturali) e nelle condizioni di rischio;
  -  Nuove forme della rinascita urbana. Il progetto come espressione avanzata della cultura del luogo e/o interpretazione delle nuove tecnologie.

 

Gli articoli proposti verranno pubblicati nella sezione “punti di vista”. I contributi dovranno contenere il nome degli autori, il loro numero di telefono, indirizzo mail, istituzione di appartenenza e ruolo.  I testi dovranno esprimere l’opinione personale dell’autore (anche attraverso l’esito di ricerche e progetti) sul tema del numero ed essere inediti. Non verranno accettati testi già pubblicati. 
Gli articoli dovranno essere inviati alla Redazione della rivista entro il 15 dicembre 2025 . 

La dimensione del testo va contenuta entro un massimo di 18.000 battute spazi inclusi, comprese bibliografia ed eventuali note. Gli autori possono allegare fino a un numero massimo di 20 immagini. L’editing definitivo verrà condiviso dalla redazione attraverso un contatto diretto con gli autori. Il titolo del numero potrà subire variazioni.  
Prima della pubblicazione, ogni testo selezionato dalla redazione sarà sottoposto alla valutazione di due revisori esterni (double-blind peer review) e, ove la proposta venga accettata, la Direzione ne darà comunicazione agli autori entro il 30 marzo.  
Il contributo dovrà rispettare le indicazioni riportate nella pagina web: www.urbanform.it/contributi-submissions/  
Testi e immagini (con una risoluzione di almeno 300 dpi) dovranno essere inviati alla mail: ud-testi-texts@urbanform.it.  
Gli autori dichiarano che le immagini inviate possono essere riprodotte senza far fronte a diritti di terzi.  
Come contributo alla diffusione della rivista gli autori dei saggi selezionati si impegnano ad acquistare presso l’editore Tab Edizioni (info@tabedizioni.it) tre copie di U+D, per articolo, al prezzo di € 40,00 ciascuna, oltre le spese di € 7,00 per spedizione postale in Italia. Per la spedizione all’estero si dovrà contattare l’editore.  
Per ogni informazione o chiarimento scrivere a: ud-testi- texts@urbanform.it 

 

 

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The conditions of conflict that in the past led to widespread destruction in the living body of cities around the world, appear to have changed significantly in this first quarter of a century. From being structurally temporary and limited (even when they lasted for years), they now appear endemic in geopolitical areas where the circumstances of conflict constitute a structural condition, seemingly destined to persist over time without interruption.
These conditions, in the field of urban form, generate unprecedented situations.
It's not just the destruction of buildings. Fabrics and territories are being erased; the necessary relationships between routes, settlements, and productive areas are being destroyed; the hierarchies between urban centres and nodes are being eliminated, along with their sense of a civil community expression. These cancellations of the form of inhabited space have precedents only in the atomic explosions of 1945, which left a trauma in the consciousness of humanity that memory cannot erase, generating the awareness of the dawning of a new era in which anthropogenic changes surpass those caused by nature.
The awareness of the disaster, however, seems today to be muted, metabolized through a media-generated habituation: the daily scandal of ruins and hunger seems to be matched by no real political action, nor any concrete plan.
In these areas, new problems arise for the study of urban and territorial form: those of the modes of their violent transformation, the forms of survival in times of emergency, the reconstructions that we now accept, dangerously resigned, as temporary. These considerations all revolve, we believe, around the fundamental question for us: do cancellations really exist in architecture? Or is there an intangible thread that connects things, a substratum that persists, resurfaces, and can be read even when the objects are gone?
Issue 24/25 of U+D intends to open a debate on these themes, which present urgent questions whose solution is certainly political, but to which architecture can contribute by posing the question of how inhabiting places.
This call is therefore addressed to architects, urban planners, scholars, and those actively working in conflict situations, inviting them to submit contributions to the following topics:


-    The memory of cancellation. The historical consequences of the destruction caused by conflicts in the recent past, from 1939 onward, and the consequences for contemporary urban form;
-    Conflicts and inequalities. Transformations in various geopolitical conflict zones (ongoing and recent) driven by social conflicts, colonialism in its various forms and rebirths.
-    The architecture of destruction. Planning and design in emergency conditions and risk;
-    New forms of urban rebirth. The project as advanced expression of local culture and/or Interpretation of the new technologies.

 

Submitted articles will be published in the "Points of View" section. Proposed contributions should include the authors' names, phone number, email address, affiliation and role. Articles should express the author's opinion (including the results of research and projects) on the issue's topic and be unpublished. Previously published articles will not be accepted.
Articles should be submitted to the journal's editorial board until December 15, 2025.
Text length should be limited to 18,000 characters, including spaces, bibliography and any footnotes. Authors may send up to a maximum of 20 images. The final edit will be shared with the editorial staff through direct contact with the authors. The title of the issue could be subject to change.
Before publication, each text selected by the editorial staff will be evaluated by two external reviewers (double-blind peer review). If the proposal is accepted, the Editor-in-Chief will notify the authors by March 30th.
Contributions should comply with the guidelines on the webpage: www.urbanform.it/contributi-submissions/
Texts and images (with a resolution of at least 300 dpi) must be sent to: ud-testi-texts@urbanform.it. The authors will declare that the images submitted may be reproduced without infringing third-party rights.
As a contribution to the dissemination of the journal, the authors of the selected essays will undertake to purchase three copies of U+D per article from the publisher Tab Edizioni
(info@tabedizioni.it) at the price of €40.00 each, plus a €7.00 shipping fee within Italy. For shipping abroad, please contact the publisher.
For any information or clarification, please write to: ud-testi-texts@urbanform.it 

 

 

 

 

 

 

 

CC BY-SA


Urbanform and design (U+D)  è una rivista on line , dedicata al progetto architettonico ed urbano. E’ uno strumento aperto a studiosi e progettisti impegnati sul progetto connesso alla morfologia della città e del territorio.

 

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